Fresco di stampa per Crocetti Editore Alla follia, traduzione italiana del romanzo Çılgın Gibi di Suat Derviş. Il romanzo è apparso originariamente in turco nel 1945, successivamente in francese nel 1958 col titolo Les ombres du yalı, e nel 2021 in una traduzione-riscrittura inglese a cura di Maureen Freely, In the shadow of the yalı.
Istanbul, anni Quaranta: Celile è una trentacinquenne sposata da dieci anni con Ahmet, ambizioso imprenditore che ancora non si è affermato ma che vorrebbe speculare sull’economia di guerra. Celile è nata in una famiglia di alti funzionari ottomani ormai decaduti ed è cresciuta nello yalı, la villa di famiglia sul Bosforo. Ahmet le fa conoscere il milionario Muhsin e tra i due scoppia la passione. Muhsin è convinto che la coppia lo stia utilizzando per avere successo negli affari, ma spinto dal senso di colpa decide di aiutare Ahmet.
La relazione tra Muhsin e Celile, donna introversa e taciturna, è a un punto di svolta quando lei abbandona il marito. Pur desiderandola come amante, Muhsin non la sposa perché non può accettare di legarsi ufficialmente a una donna che si è macchiata. I due amanti vivono separati per non destare scandalo: appena Celile compie una scelta di libertà, le norme sociali la costringono alla segregazione. Alla follia è una critica pungente delle convenzioni e del patriarcato che, dall’epoca ottomana, gettano la loro ombra lunga sulla Turchia repubblicana.
Suat Derviş nacque a Istanbul nel 1903. Ricevette un’istruzione privata e a fine anni Venti si trasferì in Germania per studiare alla facoltà di Letteratura dell’Università di Berlino. Parallelamente lavorò come giornalista per alcuni quotidiani tedeschi e pubblicò il suo primo romanzo nel 1920. Rientrata in Turchia nel 1932, continuò l’attività giornalistica ed entrò a far parte del movimento femminista. Si sposò quattro volte, l’ultima delle quali con Reşat Fuat Baraner, leader del Partito Comunista Turco (TKP). Nel 1944 fu arrestata insieme al marito per la sua attività politica e fu rilasciata otto mesi più tardi. Per sopravvivere pubblicò articoli e racconti sotto pseudonimo, finché nel 1953 decise di fuggire a Parigi, dove visse fino al 1961. Al ritorno in Turchia si dedicò all’attività di romanziera, oltre a essere tra le fondatrici dell’Unione delle Donne Rivoluzionarie (Devrimci Kadınlar Birliği), nel 1970. Personalità ribelle e anticonformista, Suat Derviş morì a Istanbul nel 1972, lasciando una importante eredità letteraria oggetto di una recente riscoperta.
Alla follia di Suat Derviş
(tit. or. Çılgın Gibi, Hilmi Kitabevi 1946 – Ithaki Yay., 2015)
trad. dal turco e prefazione di Nicola Verderame
Crocetti Editore, 2024, 272 pagine
ISBN: 9788883064272
Prezzo: € 19,00