La polizia ha di fatto impedito la proiezione del documentario La Turchia sull’orlo dell’abisso (Uçurumun kıyısında Türkiye) di Imre Azem. È avvenuto ieri ad Ankara nella cornice del festival Biraradayız (Siamo uniti, 12-17 gennaio), iniziativa voluta da una serie di organizzazioni indipendenti (tra cui comitati di festival cinematografici, portali di informazione, collettivi e ong) allo scopo di creare eventi di aggregazione nonostante i divieti imposti dallo stato di emergenza, in vigore da 18 mesi.
La proiezione del film era prevista all’interno di un dibattito incentrato sullo stato di emergenza e sulla politica di strada. Poco prima dell’inizio la polizia si è presentata sul luogo dell’evento, la İTÜ Evi, sede dell’Unione degli studenti dell’Università Tecnica di Istanbul, per impedirne lo svolgimento. Secondo quanto riportato da İleri Haber, portale di informazione tra i promotori del Biraradayız, la polizia avrebbe minacciato gravi conseguenze in caso di svolgimento del dibattito, costringendo i responsabili della İTÜ Evi a cancellare l’evento.
Poche ore dopo è giunta la notizia della riprogrammazione del dibattito attualmente previsto per sabato 20 presso il caffè letterario A Şiir Evi.
***
La Turchia sull’orlo dell’abisso narra il primo anno di stato di emergenza attraverso le esperienze di quattro attivisti coinvolti da tempo in varie battaglie politiche. Ha debuttato lo scorso luglio a Berlino e a Istanbul. In Italia è stato presentato in anteprima nazionale a Napoli lo scorso novembre nell’ambito della serata di presentazione di Kaleydoskop, alla presenza del regista.