Si è appena concluso il lungo processo di Gezi ai danni di sedici imputati – giornalisti, architetti, attori, registi e altre figure di spicco della società civile – accusati di aver organizzato le proteste del 2013. Iniziato 78 mesi fa e giunto oggi alla nona udienza, il processo di Gezi, che dal 18 ottobre 2017 ha costretto al carcere Osman Kavala, prevedeva per alcuni degli imputati l’ergastolo, per altri pene fino a 20 anni. Dopo cinque ore di udienza nel tribunale di Silivri è arrivata l’inaspettata sentenza di assoluzione per tutti gli imputati presenti e di liberazione per Osman Kavala. Senza rinnegare mai la dignità del movimento di Gezi gli imputati e i loro avvocati durante i cinque anni di processo hanno portato avanti una battaglia per la difesa della libertà di espressione e manifestazione, diventata un simbolo della richiesta di giustizia in tutto il paese. Per un accanimento giudiziario, però, subito dopo la sentenza di scarcerazione Osman Kavala è stato arrestato di nuovo, senza aver d’altronde lasciato ancora il carcere di Silivri, per una nuova indagine questa volta condotta sul suo presunto collegamento al tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016.
Un forte movimento di solidarietà ha preceduto e presenziato all’udienza. Con la frase “A Gezi c’ero anch’io, c’eravamo tutti” i sostenitori dell’iniziativa hanno ricordato che Gezi è stato un momento collettivo, politico, irruento, travolgente che non si può imputare a nessuno se non all’insofferenza nei confronti dell’autoritarismo e della repressione.
In assenza di telecamere e macchine fotografiche, vietate nelle aule dei tribunali dagli anni Duemila, come a ogni precedente udienza del processo di Gezi i momenti più salienti sono stati immortalati da alcuni illustratori. Pratica iniziata nel 2017 durante il processo al giornale Cumhuriyet da alcuni illustratori dei quali avevamo pubblicato un’intervista, i disegni delle udienze sono diventati una testimonianza dei maggiori processi giudiziari in Turchia. Le immagini della galleria sono di Tarık Tolunay, Murat Başol e Zulal.