Turchia, cultura e società

Le lunghe amministrative di Istanbul

in Satira/Tratti

Questo mese la rubrica di Kaleydoskop dedicata alla satira si sofferma sulle elezioni amministrative che si sono svolte il 31 marzo in tutto il paese e che hanno continuato a occupare le prime pagine dei giornali nelle settimane successive.

Pur avendo registrato nel complesso oltre il 51% delle preferenze per la coalizione capitanata dal partito attualmente al potere, queste elezioni hanno delineato nuovi equilibri con un calo al 44% dei voti per il partito AKP, con i candidati del partito filocurdo vincitori nei maggiori centri del sud-est, e con la vittoria del primo partito di opposizione in quasi tutte le province della costa egea, mediterranea e soprattutto nelle tre città più popolose del paese: Istanbul, Ankara e Izmir.

Se a Izmir la vittoria del partito repubblicano era scontata e non fa che confermare la tradizione laica kemalista della città, la partita era tutta da giocare a Ankara e Istanbul, governate negli ultimi 25 anni da partiti conservatori e da figure vicine all’attuale presidente Recep Tayyip Erdoğan. Mentre lo scrutinio dei voti di Ankara veniva ultimato in serata e la capitale veniva dichiarata nelle mani dell’opposizione, i risultati di Istanbul hanno tenuto gli elettori con il fiato sospeso per tutta la notte. E poi ancora per settimane.

Infatti la sera delle elezioni, con lo spoglio delle schede ancora in corso, mentre il candidato dell’opposizione Ekrem İmamoğlu era cauto ma parlava di dati in suo vantaggio, il candidato del partito di Erdoğan ed ex premier Binali Yıldırım dichiarava vittoria e procedeva a far affiggere per strada manifesti in cui ringraziava la città per averlo votato. Allo stesso tempo, Erdoğan teneva il suo tradizionale discorso dal balcone senza far cenno ai risultati di Istanbul. Più o meno contemporaneamente a questi atteggiamenti contraddittori, l’agenzia nazionale di stampa interrompeva gli aggiornamenti sui dati di Istanbul, lasciandoli bloccati per tutta la notte con l’uno e l’altro candidato a poco più del 48% delle preferenze. La mattina seguente il presidente del Consiglio elettorale supremo (YSK) dichiarava İmamoğlu vincitore con uno scarto di circa 20.000 voti. Poco dopo, il governo faceva ricorso chiedendo il riconteggio di migliaia di schede. Il riconteggio è stato ultimato il 17 aprile, nuovamente in favore di İmamoğlu che si è dunque insediato ufficialmente. Ma il partito di Erdoğan ha presentato di nuovo ricorso, questa volta chiedendo l’annullamento delle elezioni. Il Consiglio elettorale supremo dovrebbe pronunciarsi al riguardo nei prossimi giorni.

Abbiamo scelto per l’occasione una sequenza di vignette pubblicate nell’ultimo mese che illustrano le incertezze e le speranze che hanno accompagnato e continuano ad accompagnare queste elezioni.

– Secondo i sondaggi il 44% dell’elettorato è incerto!
– Se fondassimo il Partito degli incerti e poi lo includessimo nella coalizione…?
(Ercan Akyol, Milliyet)
Beyoğlu non dormire, neanche tu Cihangir… a votare!*
31 marzo, Cihangir
– In 25 anni non ti ho mai visto svegliarti presto, che c’è oggi così di mattina?!! (Ooh, si è anche vestito a festa!!!)
– Che c’è?!? Speranza, speranza! Speranza vera! Dai muoviti, vestiti anche te!!
(LeMan)
*Cihangir, quartiere bohémien nel distretto di Beyoğlu
(Zafer Temoçin, Cumhuriyet)
Senza parole
(Latif Demirci, Hürriyet)
– Sei in piedi da due giorni, forza su, vai a letto. Dai, İmamoğlu ha vinto.
– E se poi quando mi sveglio trovo tutto cambiato? Così è troppo bello.
(M.K. Perker, Diken)
– Figeeen… perché non ci riproviamo? Dammi un’altra chance, ti prego…
– Ma che è… sei come l’AKP che non accetta di aver perso Istanbul!! Ormai basta!
(İpek Özsüslü, LeMan)
– Evviva! Ho vinto!
– E ora che succederà?
(İzel Rozental)

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