Questo mese la rubrica di Kaleydoskop dedicata alla satira rende omaggio ai prigionieri politici degli anni Ottanta con una selezione di vignette dal carcere.
Il regime militare instauratosi con il colpo di stato del 12 settembre 1980 è ricordato per una serie di pratiche e provvedimenti fortemente repressivi volti a depoliticizzare la società e la vita quotidiana. Tra le misure più evidenti con cui la giunta militare guidata dal Generale Kenan Evren cercò di reprimere il fervore politico che aveva caratterizzato il decennio precedente vi furono le detenzioni di massa di circa 650 mila cittadini, arrestati nell’arco di tre anni per le proprie posizioni politiche accertate o spesso solo presunte.
Durante la detenzione alcune decine di prigionieri politici cominciarono a disegnare vignette. Si trattava di detenuti che, pur non essendo vignettisti, sceglievano questo mezzo per ritrarre l’esperienza carceraria e raccontarla al mondo esterno. Infatti, le vignette venivano inviate clandestinamente alla redazione del settimanale satirico Gırgır, dove venivano in seguito pubblicate.
Queste vignette svelavano vari aspetti della quotidianità in carcere, dalle condizioni igieniche precarie alle attività che venivano portate avanti in cella per non spezzare il legame con la vita che scorreva al di fuori del perimetro carcerario, dai processi nei tribunali militari al difficile reinserimento nella società una volta rilasciati. Proponiamo una selezione di vignette che evidenziano in vario modo questi aspetti.