Il 25 giugno si è tenuta a Istanbul la 21^ marcia dell’orgoglio, nonostante i divieti e la repressione sempre più feroce contro la comunità LGBTI+. Il movimento, da anni nel mirino del governo, è stato preso di mira da Erdoğan anche nei discorsi pronunciati nel recente periodo elettorale.
In vista del Pride, piazza Taksim e l’intera area di Beyoğlu sono state completamente accerchiate da un ingente schieramento di forze dell’ordine, come ormai ogni anno dal 2015. Ma l* attivisti* del comitato Onur Haftası (Settimana dell’orgoglio) sono comunque riuscit* a riunirsi e marciare nel quartiere di Nişantaşı, dove un’enorme bandiera arcobaleno è stata sventolata dal tetto di un parcheggio. Il breve corteo si è disperso rapidamente prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno poi rastrellato l’area arrestando arbitrariamente almeno 96 persone.
Di seguito, la nostra traduzione del comunicato stampa letto dall* attivist* nel corso della manifestazione.
31^ Settimana dell’orgoglio LGBTI+ di Istanbul, comunicato stampa
« Siamo qui per la 21^ marcia dell’orgoglio di Istanbul.
Quest’anno siamo nei nostri spazi da cui state provando a cacciarci, con il tema “RITORNIAMO”. C’è qualcosa che proprio sfugge a chi vieta perfino i nostri “incontri del tè”: siamo sempre stat* qui. Una mattina sul ponte del Corno d’Oro, una notte sul ponte del Bosforo, all’improvviso ad Harbiye. Siamo armat* della rabbia delle persone LGBTI+ che hanno subito la tortura dello Stato e delle sue forze di sicurezza, a dichiarare che la nostra rabbia vi brucerà. Non ce ne andremo dai nostri spazi, sarete voi ad abituarvi a noi. Eccoci qui oggi, ostinat*, nonostante voi e tutti i vostri divieti. La nostra lotta non si limita a una sola marcia, a una sola settimana, gridiamo a gran voce che ogni nostra camminata è una marcia dell’orgoglio!
LE FROCE LIBERE RIVOLTANO IL MONDO!
Dopo il terremoto del 6 febbraio che ha colpito la Turchia, il Kurdistan e la Siria abbiamo visto come, persino nelle zone disastrate, lo stato cerca di isolare le persone LGBTI+.
Non riconosciamo il razzismo, l’omofobia e la transfobia che state alimentando con le vostre ideologie fasciste, né i vostri sforzi di ripulire gli spazi pubblici dalle persone LGBTI+ con le vostre politiche della paura. Torniamo nei nostri spazi che state cercando di depredare con la vostra speculazione. Contro le politiche di odio in Turchia e in Kurdistan gridiamo, fino all’ultimo respiro: stiamo tornando, siamo qui, non ce ne andremo.
IL KURDISTAN ESISTE! LE FROCE ESISTONO!
Dopo le elezioni abbiamo visto come siamo state di nuovo le prime a essere prese di mira nel discorso fatto dal balcone [da Erdoğan NdT].
Non accettiamo queste politiche di odio e negazione.
Nonostante tutti i divieti, le criminalizzazioni, l’oppressione e le minacce, continuiamo a rivendicare per tutt* una vita degna e a insistere per la democrazia. Questa ostinazione ce la insegna la nostra tradizione, la resistenza di via Ülker, così come le Madri del Sabato che ogni settimana vengono detenute in piazza Galatasaray e ammanettate dietro la schiena.
SCAPPA SCAPPA SCAPPA TAYYIP! LE FROCE STANNO ARRIVANDO!
Insieme agli attacchi sistematici condotti dal governo contro LGBTI+, curdi, donne, rifugiati, prostitute e lavoratori, le nostre vite sono criminalizzate dall’Alleanza del Popolo [coalizione guidata da Erdoğan, NdT]. A chi, da un giorno all’altro, ha abbandonato la Convenzione di Istanbul, a chi ci criminalizza, diciamo: non abbasseremo mai la testa! Non rinunceremo alle nostre vite, alle nostre esistenze!
SI, ABBATTEREMO LO STATO TRANSFOBICO!
Ci avete preso di mira dai livelli più alti dello stato fino a quelli più bassi. Ma oggi SIAMO ANCORA QUI. Non siete riusciti a gestirci, non sarete in grado di gestirci!
NON AVRETE LA MEGLIO SULLE FROCE! »
Testo, traduzione e foto di F.P. e C.A.