Uccelli di Legno

La porta della stanza si aprì d’un tratto, una testa rossa si sporse all’interno. Si udì la voce affannata e impaziente di Dijana:
«Dai muoviti Felicita! Non possiamo aspettarti tutto il giorno! Alza quel culo dal letto. È dentro che sei morta ragazza mia, dentro!»