Si è conclusa ieri la 76ª edizione del Festival di Cannes, che ha visto in gara l’ultimo film di Nuri Bilge Ceylan, regista già vincitore a Cannes di numerosi riconoscimenti, non ultima la Palma d’oro nel 2014 per Il Regno d’Inverno.
Il lungometraggio presentato quest’anno, Kuru Otlar Üstüne, è valso il riconoscimento come migliore attrice a Merve Dizdar, che nel discorso di ringraziamento ha dedicato il premio alle donne e a tutte le persone coraggiose che lottano in Turchia.
Mentre in molti da Cannes alla Turchia si rallegrano per il prestigioso riconoscimento e per le parole pronunciate dall’attrice, nelle fila dell’Akp c’è chi non ha tardato a stigmatizzare il discorso di Dizdar. Tra questi Emre Cemil Ayvalı ha definito l’attrice schiava dell’occidente, accusandola di aver ricevuto il premio a Cannes non in virtù della propria performance nel film ma della propensione a screditare il proprio paese secondo il linguaggio delle forze occidentali, accostandola anche al PKK secondo l’ormai nota pratica di etichettare come terrorista ogni voce di opposizione.
Traduciamo di seguito il discorso che Merve Dizdar ha pronunciato ieri sul palco del Festival di Cannes.
“Il personaggio che interpreto nel film, Nuray, è una donna che lotta per ciò in cui crede e per la propria esistenza e che per questo motivo è costretta a pagare caro. Avrei voluto studiare a fondo per conoscere e comprendere questo personaggio, ma purtroppo essere una donna dalle mie parti porta a conoscere a memoria le sensazioni di Nuray e di tutte le donne come lei fin dalla nascita. Dedico questo premio a tutte le mie sorelle che non si arrendono di fronte a ciò che viene loro imposto, che combattono per sostenere la battaglia delle donne come Nuray, che per questo rischiano tutto e qualsiasi cosa accada non smettono di sperare, e a tutte le anime in lotta in Turchia che aspettano di vivere i giorni migliori che meritano.”