Turchia, cultura e società

Le Giornate del cinema muto invitano alla danza

in Spazi

I Sessiz Sinema Günleri – le Giornate del cinema muto di Istanbul – giungono quest’anno al loro quarto anno. Iniziate con il prezioso incoraggiamento della Cineteca di Bologna e sostenuto dall’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, il festival ha il supporto anche di istituzioni internazionali come Eye Filmmuseum (Amsterdam), Cinémathèque Française (Parigi) e Filmoteca Narodowa (Varsavia). Ecco una descrizione degli appuntamenti di quest’anno che ci hanno mandato gli organizzatori.

 

La principale ispirazione per l’edizione di quest’anno è venuta da Loїe Fuller, che ha sposato il cinema con la danza e ha creato una sintesi tra i due così forte da risultare inseparabile. Con le sue straordinarie prestazioni e l’uso creativo del colore, Fuller’s Serpentine Dance simboleggia perfettamente la quarta edizione di Istanbul Silent Cinema Days. Fuller ha ispirato molti artisti con le sue stravaganti figure di danza e il suo vestito di seta bianca, e continua ancora oggi a essere un’incredibile fonte d’ispirazione. Quando mette in scena la sua celebre danza serpentina, sembra di guardare una tela in movimento: la Fuller invade lo schermo con il suo costume, il movimento ritmato e le figure elusive della danza. Il suo corpo diventa un tutt’uno con il suo vestito, e diventa quasi un oggetto astratto che cambia forma ogni volta che si muove. Qualunque sia il nome con cui si definisca la sua danza – danza delle farfalle, danza dei fiori o danza serpentina – Fuller incanta costantemente gli spettatori con le sue due ali giganti. È dinamica, elegante e forte.

La danza era una forma di intrattenimento molto popolare nei primi anni del 20° secolo, quando il cinema era ancora un neonato in rapido sviluppo. Avveniva in una grande varietà di luoghi – dai music hall ai cabaret, dai vaudevilles alle operette e ai balletti. Nato in questo ricco contesto di intrattenimento, il cinema non poteva ignorare la danza. Non è un caso che le esibizioni di Fuller e quelle di altre ballerine che la imitavano fossero l’argomento dei primi film mai realizzati. Alcuni di questi film che ritraggono le rappresentazioni iconiche dell’epoca sono in programma di Sessiz Sinema Günleri all’interno della sezione ‘Danza’. Quando abbiamo elaborato il nostro programma per quest’anno, abbiamo cercato di incorporare una vasta selezione di film in grado di esemplificare l’offerta estetica tra l’arte del cinema e l’arte della danza.

Come forma di spettacolo, il cinema non solo ha preso ispirazione dalla raffigurazione del movimento, che è il cuore della danza, ma ha anche incorporato esteticamente l’uso del colore, della musica, della coreografia e della luce. Tutti questi elementi che arricchiscono le performance sul palco hanno migliorato in molti modi il linguaggio e l’estetica cinematografica. Ad esempio, al fine di rappresentare lo spettacolo teatrale nel modo più fedele possibile, i film dei primi tempi venivano colorati usando varie tecniche. Sono stati eseguiti esperimenti di sincronizzazione di audio e visione per abbinare il ritmo della musica o il canto con l’immagine in movimento. Un risultato eccezionale di tali esperimenti risulta essere Phono-Cinéma-Théatre, un perfetto esempio di come l’arte del cinema risulti debitrice all’arte della performance. I film contenuti in questa selezione, presentati all’Expo di Parigi del 1900, mirano a riprodurre nel suono e nei colori gli spettacoli teatrali popolari dell’epoca; uno di loro presenta addirittura la performance e la voce di Sarah Bernhardt. La selezione intitolata Kinemacolor and Other Magic presenta invece film a colori che sopravvivono da oltre cento anni, restaurati recentemente dalla Cineteca di Bologna.

Tutta la ricchezza estetica che il cinema ha derivato dall’arte della danza non può essere spiegata senza riconoscere gli sforzi creativi dei ballerini professionisti che hanno realizzato quei film. Numerosi acrobati, illusionisti, cowboys, maghi e comici, assieme ad altri interpreti e ballerine, sono poi divenuti famosi attori del cinema. La star del cinema muto Pola Negri, i cui film (The Spanish Dancer, Bestia e Mania) sono parte del programma di quest’anno del festival, come anche Ossi Oswalda (Die Puppe) e Stacia Napierkowska (Caligula), erano tutte ballerine classiche divenute in seguito attrici. D’altra parte, alcune ballerine come Cleo de Merode (PhonoCinémaThéâtre), Ella Lola, Irmgard von Rottenthal (Dance Compilation), Anna Pavlova (La ragazza muta di Portici) e Josephine Baker (La Sirène des Tropiques) hanno continuato a preferire una carriera teatrale rispetto a quella cinematografica. In tutti questi film appaiono chiaramente visibili le tracce  dell’interazione estetica tra il cinema e le altre forme d’intrattenimento di quel periodo. Inoltre, questi film testimoniano della significativa presenza di ballerine e donne performer nei primi decenni del cinema. A prescindere dal fatto che fossero viste o meno come oggetti del desiderio, queste donne hanno infatti contribuito attivamente allo sviluppo dell’arte del cinema con le loro capacità creative e artistiche.

Fin dalla prima edizione del nostro festival, ogni anno abbiamo presentato una diversa selezione di scoperte effettuate nell’ambito di ricerche archivistiche su materiali filmici girati in territorio ottomano negli ultimi anni d’esistenza dell’impero. Alla sua quarta edizione, la sezione Views from the Ottoman Empire include la première turca di Letters from Baghdad, un documentario acclamato dalla critica del 2017, contenente filmati d’archivio girati in Iraq e dintorni intorno al 1910; e Angoissante Aventure, parzialmente girato a Istanbul nel 1920.

Inoltre, il programma di quest’anno presenta tre film di Buster Keaton, anche lui proveniente dal comune terreno d’incontro tra cinema e arti del palcoscenico. Vera icona comica dell’era del muto, Keaton era figlio di artisti del vaudeville e ha iniziato a esibirsi sul palco sin da giovanissimo. Allo stesso modo, un’altra icona dell’era del muto, Charlie Chaplin, ha iniziato la sua carriera nei music hall insieme a suo fratello Sydney. Keaton e Chaplin sono inclusi nel programma di quest’anno come rappresentanti del rapporto simbiotico tra cinema e teatro.

Come abbiamo più volte sottolineato, il cinema muto non è mai stato davvero silenzioso, perché le proiezioni erano sempre accompagnate da musica dal vivo. Proseguendo con questa tradizione, le proiezioni durante i Sessiz Sinema Günleri includono sempre spettacoli di musica dal vivo. Quest’anno, considerando il tema della danza, la musica ha acquisito un’importanza ancora maggiore. Siamo orgogliosi di ospitare ancora una volta i principali musicisti del cinema muto mondiale contemporaneo: quest’anno Gunther Buchwald e John Sweeney si esibiranno per la prima volta al festival, mentre musicisti come Frank Bockius e Daniele Furlati, già presenti alle edizioni degli anni precedenti, saranno nuovamente con noi.

Il programma di quest’anno include anche due eventi collaterali progettati per esplorare l’aspetto della performance nel territorio condiviso del cinema e della danza. Canan Balan organizzerà un workshop sul rapporto tra cinema muto e meditazione, mentre il laboratorio di Inez Piso ‘Danza silenziosa: un’alternativa alla lingua’ incoraggerà l’ascolto del silenzio nella danza ed esplorerà le alternative che la danza può offrire quando tace ogni lingua.

La quarta edizione dei Sessiz Sinema Günleri si terrà tra 14 e 17 dicembre nelle sale del Akbank Sanat Merkezi, Fransız Kültür Merkezi, Soho House e Bomontiada ALT. 

I nostri ospiti in arrivo dall’italia sono: Jay Weissberg (Pordenone Silent Cinema Days), Andrea Meneghelli (Cineteca di Bologna) e Daniele Furlati (pianista).

Qui il programma

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