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Can Atalay

Can Atalay rimosso dall’incarico di parlamentare

in Società

Can Atalay, avvocato e politico, coinvolto nel processo Gezi per aver difeso la Camera degli Architetti e la piattaforma Taksim Solidarity, condannato a 18 anni nella terza udienza, era stato eletto parlamentare alle ultime elezioni di maggio 2023. Ora questo incarico, che Can Atalay non ha mai potuto svolgere trovandosi in carcere, è stato annullato.

Nonostante a maggio si trovasse già in carcere, la commissione elettorale aveva autorizzato Atalay a candidarsi tra le fila del TIP (Partito dei Lavoratori di Turchia), all’interno del quale è stato poi eletto nel distretto di Hatay. Dopo l’elezione Atalay aveva fatto ricorso alla Corte di Cassazione appellandosi all’immunità parlamentare. La richiesta era stata respinta a luglio. A intervenire è stata allora la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’incarcerazione di Atalay una violazione dei diritti e ne ha ordinato la scarcerazione. Lo scorso 8 novembre la Corte di Cassazione aveva quindi fatto ricorso contro la Corte Costituzionale dichiarando che quest’ultima aveva oltrepassato le sue competenze.

Nel mese di gennaio, 864 cittadini tra cui giornalisti, scrittori e artisti hanno firmato una lettera aperta riguardo il terzo ufficio della Corte di Cassazione per non aver rispettato la decisione del tribunale costituzionale sulla scarcerazione di Atalay. La lettera è stata inviata alla presidenza del parlamento e a tutti i deputati: “Vogliamo sperare che farete il necessario per rafforzare la credibilità dello stato di diritto, che non sosterrete e non collaborerete a questo comportamento illegittimo che viola la costituzione ed è considerato un tentativo di golpe all’ordine costituzionale”.

Oggi la Corte di Cassazione ha emesso un verdetto letto in parlamento secondo cui Can Atalay viene destituito della sua carica parlamentare.

Atalay ha reagito con un messaggio sulla piattaforma X: “Concittadini, è successo anche questo, hanno fatto anche questo. La Costituzione è chiara; nonostante verdetti che non lasciano spazio ad alcun dubbio hanno ‘destituito’ dal suo ruolo il deputato di Hatay. Continuo a sorprendermi per il livello che si è raggiunto di mancato riconoscimento della legge e di irregolarità. Mi dispiaccio in nome della Grande Assemblea Nazionale di Turchia per essersi fatta complice di questo reato. Sono preoccupato a nome del mio paese per i danni arrecati alla nazione da questa situazione in cui non è possibile prevedere chi e come adopererà quale diritto e quale autorità, e dove l’illegalità è dominante. La Turchia non entrerà in questa camicia di forza illegittima e illegale. Staremo a vedere insieme.”

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