Dicono che le persone affette da schizofrenia non siano in contatto con la realtà. Non sono d’accordo. Chi siamo noi per definire cosa è reale? Come avrei dovuto fargli capire che le sue allucinazioni erano solo nella sua mente quando penso che ogni realtà sia in qualche modo distorta?
Questa è la storia del mio amico schizofrenico che ama indossare il rosso, delle nostre conversazioni e del come essere “fuori dalla realtà” sia la sua realtà.
Il mio amico appartiene allo Stato. Questi ragazzi vengono chiamati “figli dello Stato”. Indesiderati e abbandonati dalle loro famiglie, questi “figli” vengono cresciuti in strutture psichiatriche pubbliche, rinchiusi in un’atmosfera piccola e soffocante mentre cercano di capire cosa definisce la realtà. Le loro domande non sono benvenute né tollerate. È apprezzato solo uno stato di quiete.
Ma lui delle domande le ha e le ho anch’io. Le sue visioni sono la sua verità. Ogni volta che lo vado a trovare si siede sempre vicino al filo spinato dietro la finestra e mi dice: “Sto pensando dov’è il dentro e dove è il fuori, qui o lì. Chi decide cosa è reale?” Noi non abbiamo risposte ma abbiamo la nostra amicizia, i nostri discorsi e il fatto che lui ami il colore rosso.
Mi dice: “Tutti i fiumi scorrono al manicomio. Riesco sempre a vedere i posti dove sono stato, guarda, li vedo, li vedo, li posso vedere quando socchiudo un po’ gli occhi e li fisso con le dita”. Gli credo.
Un fotoreportage di ©Oğulcan Arslan
Questo lavoro è stato pubblicato nel 2020 dalla casa editrice Origini edizioni con il titolo All the Rivers Flow in the Nuthouse.