Turchia, cultura e società

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Can Dündar, dal giornalismo “classico” al graphic journalism

in In Italia/Scritture

E’ appena uscito Erdoğan – il nuovo sultano, prima impresa del noto giornalista Can Dündar nel mondo del graphic journalism. A pubblicarlo è la casa editrice Nutrimenti, che dello stesso autore aveva già portato in Italia Arrestati, frutto delle riflessioni elaborate nel carcere di Silivri dove Dündar ha scontato tre mesi per aver pubblicato un’inchiesta scomoda.

Di seguito pubblichiamo una recensione di Erdoğan – il nuovo sultano a cura di Valentina Marcella. Il testo è un adattamento di parte dell’articolo Ostinata e contraria: la nona arte in Turchia” scritto per il magazine quadrimestrale indipendente di cultura visuale roots§routes e apparso nel n°40 dedicato al tema “Graphic Realities. La linea urgente del Graphic Novel e Graphic Journalism” a cura di Elettra Stamboulis e Viviana Gravano.


Pluripremiato giornalista e documentarista, Dündar è l’ex direttore del quotidiano dell’opposizione laica kemalista Cumhuriyet (Repubblica). Nel novembre 2015 è stato arrestato insieme al collega Erdem Gül in seguito alla pubblicazione di un’inchiesta sul trasporto illegale di armi in Siria da parte dell’intelligence turca, accusato di spionaggio e additato pubblicamente da Erdoğan come “traditore della patria”. Rilasciato tre mesi dopo, è stato vittima di un tentato omicidio e attualmente vive in esilio in Germania.

In carcere Dündar non ha mai smesso di scrivere, in nome della giustizia e della libertà di stampa; nel 2016 questi scritti sono diventati il libro Tutuklandık (Arrestati). Con la missione di continuare a difendere il diritto all’informazione libera anche in esilio, in Germania Dündar ha fondato il giornale indipendente online dall’eloquente titolo #özgürüz, (#siamoliberi).

Nel 2021 #özgürüz è diventato un progetto più ampio con il lancio della casa editrice #ÖZGÜRÜZPress, che si propone di “far arrivare in ogni angolo del mondo i libri che si è tentato di cancellare dalla faccia della terra”. A inaugurare la casa editrice è stato il graphic novel Erdoğan, scritto dallo stesso Dündar e illustrato da Mohamed Anwar, artista egiziano-sudanese che con il giornalista turco condivide lo status di esule politico in Germania da quando nel 2019 è stato arrestato e poi estradato dall’Egitto.

graphic journalism can dündar erdoğan fumettoErdoğan ripercorre l’ascesa politica del presidente turco, ricostruendo la traiettoria che dietro la facciata dell’Islam moderato ha permesso a Erdoğan di diventare il nuovo “sultano” della Turchia. Significativamente, nella prima di copertina Anwar ritrae Erdoğan a mezzo volto mentre l’altra metà del viso è affidata alla quarta e qui il presidente appare con indosso un turbante. A parte questa interpretazione, ben poco è lasciato alla finzione: Erdoğan è un’opera che si colloca a metà strada tra il fumetto biografico e il graphic journalism e a dominare è il reale.

Sia la prefazione, anch’essa in forma di graphic novel, che una nota finale, svelano aspetti della realizzazione di quest’opera dai quali emerge un grande rigore scientifico. Si legge che Dündar ha attinto a fonti giornalistiche, d’archivio, dichiarazioni di Erdoğan e testimonianze di figure a lui vicine, incrociando i dati ed escludendo le informazioni non confermate. Con altrettanto rigore, per le illustrazioni Anwar si è basato su immagini di repertorio.

Dopo una lavorazione durata 3 anni e mezzo, oltre 300 pagine ricostruiscono la biografia del protagonista partendo dalla sua nascita e passando per la carriera calcistica poi abbandonata in favore della politica. La lunga e tortuosa ascesa al potere di Erdoğan è narrata con dovizia di particolari, senza tralasciare scandali insabbiati e in parte dimenticati.

Allo stesso tempo, la voce narrante non è una voce giudicante – a tale proposito nella prefazione Dündar puntualizza lo sforzo fatto per restare oggettivo senza cedere alla rabbia. A parlare sono i fatti e il giudizio è lasciato ai lettori. (vm)

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