Turchia, cultura e società

Sezen Aksu – Tre canzoni

in Versi

Celebrazione

Nella mia terra è da tempo primavera
Già le spighe hanno raggiunto il cielo
I papaveri hanno invaso le montagne
Sono tutti in fiore, terra, cielo e cuori

Quand’è ancora presto, prima delle ciliegie
Sui tralci della pergola che germoglia
Sui petali dei narcisi
Vengo a celebrare con te la primavera

A posare la testa sulla tua spalla
A riprendere a vivere
Nella tua vigna, nel tuo orto, alla tua fonte
Io vengo a purificarmi

Per le strade i ragazzi e le ragazze
Danzano assieme, guardali!
Gli amori iniziano, finiscono, rinascono
Nelle nostre vite comincia una nuova stagione

Quand’è ancora presto, prima delle ciliegie
Sui tralci della pergola che germoglia
Sui petali dei narcisi
Vengo a celebrare con te la primavera

A posare la testa sulla tua spalla
A riprendere a vivere
Nella tua vigna, nel tuo orto, alla tua fonte
Io vengo a purificarmi


Kutlama

Memleketime çoktan bahar gelmiştir
Başakları şimdiden göğe ermiştir
Dağlarını gelincik basmıştır
Yer, gök ve yürek çiçek açmıştır

Kirazlar olmadan tez vakitte
Asmanın sürgün veren dallarında
Nergisin, zerenin taç yapraklarında
Seninle baharı kutlamaya geliyorum

Başımı omzuna yaslamaya
Hayata yeniden başlamaya
Bağında, bahçende, pınarlarında
İçimi yıkamaya geliyorum

Caddelerinde kızlarla oğlanlar
Oynaşıyordur şimdi, ah! hem de nasıl
Başlayan, biten, tazelenen aşklar
Başlıyor ömrümüzde yeni bir fasıl

Kirazlar olmadan tez vakitte
Asmanın sürgün veren dallarında
Nergisin, zerenin taç yapraklarında
Seninle baharı kutlamaya geliyorum

Başımı omzuna yaslamaya
Hayata yeniden başlamaya
Bağında, bahçende, pınarlarında
İçimi yıkamaya geliyorum

 

Vivere è una cosa meravigliosa

Col suo dolce e il suo amaro
Quant’è meravigliosa la vita
Toccare il fondo, restare dritti in piedi
Inventare mille raggiri e mille scuse (x2)

Chissà dove finiremo
Andiamo verso l’apocalisse
Voi salutateci quegli ignoranti
Di Eva e Adamo

Oh no, di nuovo
Abbiamo l’abisso davanti, alle spalle i monti
Oh no, di nuovo
Bruciare sarà la nostra sorte

E bruceranno senz’altro

Col suo dolce e il suo amaro…

C’è la rosa e c’è la spina
C’è l’amore e c’è la guerra
Tutto è nella vita
Destino per tutti noi

Oh no, di nuovo…

Col suo dolce e il suo amaro…

È l’addio all’estate
Alle feste e alle canzoni
L’arrivo dell’autunno
I rossi i verdi i lilla la la
Che meraviglia
Che meraviglia vivere

Col suo dolce e il suo amaro…

 

Şahane bir şey yaşamak

Acısıyla tatlısıyla
Ne şahane bir şey yaşamak
Dibe vurmak dimdik durmak
Bin bahane bin oyun kurmak

Binmişiz bir alamete
Gidiyoruz kıyamete
Selam söyleyin o cahil
Havva ile Ademe

Aha yine aha yine
Önümüz uçurum ardımız dağ
Aha yine aha yine
İlle yanacağız

Yanacaklar elbette

Acısıyla tatlısıyla…

Gül de var diken de
Aşk da var savaş da
Her şey hepimiz için
Kısmet hayatta

Aha yine aha yine…

Acısıyla tatlısıyla…

Yazın veda edişi
Şölenlerlere şarkılarla
Baharların gelişi
Kırmızılar yeşil lila la la

Ne şahane
Ne şahane bir şey yaşamak

Acısıyla tatlısıyla…

 

Il cacciatore

Non riuscirai a rattristarmi
Sono già tanto triste

Dolore ovunque guardi
Dolore ovunque guardi
Io la preda tu il cacciatore
Forza, spara…

Non riuscirai a sentirmi
Né a schiacciare la mia lingua
Dolore ovunque guardi
Dolore ovunque guardi
Chi è il viaggiatore, chi il locandiere?

Aspetta un po’…
Non riuscirai ad ammazzarmi
Ho la voce, il saz, la parola, io
E se dico “io”, io sono tutti.*

Avcı

Sen beni üzemezsin
Zaten çok üzgünüm

Nereye baksam acı
Nereye baksam acı
Ben avım sen avcı
Vur bakalım….

Sen beni sezemezsin
Dilimi ezemezsin
Nereye baksam acı
Nereye baksam acı
Kim yolcu kim hancı

Dur bakalım…
Beni öldüremezsin
Sesim, sazım, sözüm var benim
Ben derken ben herkesim.*

 

*La cantante nel riprendere la canzone nella replica alle accuse ha aggiunto: “In fondo scrivo da 47 anni… E continuerò a farlo” // Sezek Aksu ‘Sonuç olarak 47 yıldır yazıyorum… Yazmaya devam edeceğim’ açıklamasını da şarkının sonuna ekledi.

[Trad. Nicola Verderame]


Come già annunciato, la regina del pop turco Sezen Aksu è in questo periodo il bersaglio di pesanti critiche e minacce da parte delle autorità religiose, dei media filogovernativi e di bande di facinorosi. Tutto a causa di una canzone scritta cinque anni fa, Şahane bir şey yaşamak, che contiene un riferimento ad Adamo ed Eva. Durante la preghiera di venerdì 21 gennaio 2022, il presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdoğan ha proclamato: “Nessuno può parlare male di (letteralmente: stendere la lingua su) Adamo, su di lui la preghiera e la pace. Ed è nostro dovere, appena ne abbiamo l’occasione, strappare via quelle lingue. Nessuno può parlare male di nostra madre Eva. È nostro dovere dare una lezione (letteralmente: far stare al proprio posto) anche a coloro che parlano male di lei”. Sezen Aksu ha reagito pubblicando un testo intitolato Avcı, “Il cacciatore”, qui pubblicato insieme alla canzone “incriminata” e al testo di Kutlama, “Celebrazione”, una canzone musicata dal jazzista turco-armeno Arto Tunçboyacıyan e nota al pubblico italiano perché inserita nei titoli di coda del film di Ferzan Özpetek Mine Vaganti.

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