Turchia, cultura e società

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Primo maggio a Istanbul

in Società

Con una galleria di foto scattate da Luca Onesti, vi raccontiamo i cortei e la manifestazione di piazza del 1° Maggio di quest’anno a Istanbul.

Centinaia di migliaia di persone, grazie ad organizzazioni del lavoro e sindacati, partiti politici, collettivi e altri gruppi organizzati, si sono riunite a Bakırköy, in uno spazio utilizzato solitamente per il mercato, per manifestare e festeggiare la giornata del lavoro.

Come accade dal 2013, quest’anno è stato di nuovo vietato manifestare al centro di Istanbul. Tre fermate della metro chiuse, strade interdette al traffico, e Piazza Taksim, che nel 2013 è stata al centro del movimento di Gezi Park, presidiata dalla polizia.

Ma nonostante la difficoltà per molti di recarsi in una zona distante, per diverse ore i tre cortei previsti hanno continuato ad affluire nella piazza del mercato, stretti tra una strada a percorrenza veloce, alcuni cantieri edili e il disordine urbano della periferia di Istanbul.

È intervenuto dal palco il neoeletto sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), seguito dai co-presidenti del Partito Democratico dei Popoli (HDP) Pervin Buldan e Sezai Temelli.

Piazza Taksim era stata riaperta alle manifestazioni solo nel 2010, dopo trentadue anni. Il 1° maggio 1977 diversi cecchini appostati ai piani superiori dei palazzi prospicienti la piazza spararono sui manifestanti provocando quarantuno morti e molti feriti, tra i colpiti dalle armi da fuoco e coloro che rimasero schiacciati dalla folla in fuga.

«La dinastia di coloro che hanno chiuso Piazza Takim ai lavoratori per il 1° maggio crollerà. La classe lavoratrice riconquisterà Taksim» ha affermato Arzu Çerkezoğlu, leader del DISK, la Confederazione dei Sindacati Progressisti, sottolineando l’importanza che ha per la classe lavoratrice tornare a manifestare in quel luogo simbolico.

 

 

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