Aumentano le manifestazioni di solidarietà e le richieste di scarcerazione per Nûdem Durak, musicista curda detenuta da sette anni per la sua musica.
Nata in una famiglia di dengbêj e cresciuta nel distretto di Şırnak, nel 2009 Nûdem Durak ha iniziato a collaborare con il centro culturale Mem û Zîn di Cizre tenendo lezioni di musica tradizionale curda. Ha poi fondato il gruppo Koma Sorxwin e prodotto diversi videoclip, aumentando, soprattutto nell’est della Turchia, la popolarità del suo gruppo. A causa del suo impegno artistico nella sua lingua madre, Nûdem Durak è stata presa in custodia cautelare, arrestata e rilasciata in diverse occasioni.
Nel 2015 la Corte Suprema ha confermato la sua condannata a dieci anni e mezzo di carcere per “propaganda terroristica”, a causa della natura politica della sua musica. L’anno successivo è stato chiuso il centro culturale con cui collaborava, frequentato da moltissimi giovani, e la sua pena detentiva è stata aumentata a 19 anni nonostante non siano state avanzate ulteriori accuse.
Dapprima incarcerata nella prigione di Mardin, Nûdem Durak ha condiviso la cella con la giornalista e artista Zehra Doğan. Qui le due giovani donne insieme ad altre detenute hanno dato vita a Özgür Gündem – Zindan, giornale autoprodotto in carcere interamente scritto e illustrato a mano. Il titolo richiama fortemente quello del quotidiano Özgür Gündem, giornale filocurdo chiuso nel 2016 al quale sono legati i processi di alcuni nomi di spicco del giornalismo e dei diritti umani in Turchia.
Dalla prigione di Mardin Nûdem Durak è stata successivamente trasferita nel carcere di Bayburt, nel nord-est della Turchia, dove è previsto che rimanga fino al 2034. I 600 chilometri che separano Bayburt dal suo luogo di origine rendono estremamente difficili, soprattutto nei mesi invernali, le visite dei familiari. Queste le sono concesse una volta al mese per la durata di un’ora, salvo provvedimenti disciplinari.
In questi sette anni di detenzione si sono susseguite diverse iniziative per richiedere la sua liberazione, dalla campagna Songs for Nudem alle dichiarazioni pubbliche di artisti, attivisti e intellettuali da tutto il mondo, tra i quali Noam Chomsky, Angela Davis, Ken Loach, Roger Waters e negli ultimi giorni Mark Ruffalo.
È tuttora difficile stabilire ufficialmente quanti sono i prigionieri politici incarcerati in Turchia. Le organizzazioni per i diritti umani presenti sul territorio nazionale stimano che si tratti di diverse decine di migliaia delle oltre 300.000 persone detenute complessivamente.
Immagine di copertina Maya Mihindou.