Turchia, cultura e società

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Divieto di circolazione di ‘Neppure il silenzio è più tuo’

in Brevi/No Censura

Neppure il silenzio è più tuo, libro di Aslı Erdoğan edito da Garzanti nel 2017, che raccoglie articoli pubblicati dal quotidiano Özgür Gündem, è stato oggetto di divieto di circolazione da parte della direzione del carcere di Izmir, decisione confermata da procuratore, magistratura e tribunale.

Il libro era stato inviato dalla stessa Aslı Erdoğan a un detenuto che aveva precedentemente tradotto in curdo il romanzo della scrittirce Tas Bina ve Diğerleri, inedito in Italia. Tra le motivazioni del divieto di circolazione del libro Neppure il silenzio è più tuo si legge: “Diffamazione delle forze militari turche, calunnie contro la polizia e l’esercito turco con affermazioni impossibili da provare, diffamazione delle prigioni turche, accusa e incriminazione dello stato turco descritto come spietato e discriminatorio, offesa alla nazione turca per l’accettazione del cosiddetto genocidio armeno, presentazione dei membri di organizzazioni terroristiche come vittime innocenti tacendo le loro azioni, che può causare sentimenti di odio e vendetta tra i prigionieri e reazioni negative nei confronti del personale carcerario.” La decisione risale al 25 novembre 2022.

Come afferma la scrittrice non si tratta di un ordine di confisca, il libro può ancora essere distribuito e venduto in Turchia ma di un divieto di circolazione nelle prigioni, scuole, librerie, e istituzioni ufficiali.

“Sono passati sei anni dalla pubblicazione del libro. In fondo si tratta di un libro di letteratura. So che sono molto arrabbiati con me a causa degli articoli su Cizre e Sur. Ma negli ultimi sei anni queste cose hanno smesso di essere un segreto. Tale reazione ritardata può significare diverse cose; che il governo è tornato alla sua vecchia reazione; non sopporta e opprime qualunque discussione sulla questione curda e armena… Può essere un tentativo di coprire i reati commesi nelle carceri di Lice, Cizre, Sur. Siamo in un periodo in cui le limitazioni alla libertà di espressione sono in aumento, e ormai toccano perfino le opere letterarie. E naturalmente ciò riguarda anche gli scrittori che mostrano solidarietà al popolo curdo tanto quanto gli scrittori curdi che scrivono in curdo e in turco.”

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