La prefettura di Ankara la settimana scorsa ha comunicato che non sarà più consentito intonare türkü (canti popolari turchi) e canzoni nella capitale turca. Il divieto, applicato in determinate zone centrali della città, si estende anche ad altre attività definite dalla prefettura illegali, rumorose e dannose per l’ordine pubblico come i raduni, le dichiarazioni di stampa e le proteste. Secondo l’autorità di pubblica sicurezza tali manifestazioni tenderebbero a creare panico e paura tra i cittadini e i commercianti locali.
La recente decisione della prefettura è legata ad altre misure entrate in vigore nell’ultimo periodo nella capitale. Queste sono in particolare mirate ad impedire manifestazioni e sit in a favore di Semih Özakça e Nuriye Gülmen, due insegnanti in sciopero della fame da oltre 200 giorni per riavere il posto. I due sono stati licenziati con un decreto emanato in forza dell’attuale stato d’emergenza e dallo scorso maggio si trovano in prigione.