Turchia, cultura e società

Tag archive

Antakya

Terremoto / La regione colpita nell’anniversario del sisma

in Società
sisma Gaziantep Kahramanmaraş Antakya

Gaziantep / Kahramanmaraş / Antakya Domenica 4 febbraio 2024, mancano meno di 48 ore all’anniversario del terremoto del 6 febbraio 2023 che ha devastato il sud-est del paese. Atterriamo all’aeroporto di Gaziantep, città situata vicino al confine con la Siria, conosciuta per la sua cucina e per la sua storia millenaria. Ci dirigiamo verso il…

Leggi tutto

Terremoto / Un anno dopo la fine del mondo

in Fotoreportage
  • 06_5487.jpg
    Tevekkeli è il villaggio, distante 20 km dalla città turca di Kahramanmaraş, epicentro del terremoto definito “il disastro del secolo” che, alle ore 4.17 del 6 febbraio 2023, ha colpito il sudest della Turchia e il nord della Siria. Il punto dove la terra ha cominciato a rompersi creando una faglia di quasi 300 chilometri. Il sisma di magnitudo 7.8 sulla scala Richter ha causato, secondo i dati ufficiali dei governi turco e siriano, 58.000 vittime.
  • 01_5419.jpg
    Un anno dopo la tragedia, a Tevekkeli, una famiglia di pastori sopravvissuta al terremoto svolge il lavoro quotidiano con il proprio gregge di capre.
  • 05_5422.jpg
  • 02_5439.jpg
    Il Kangal è un cane pastore di grandi dimensioni, originario dell’Anatolia centrale, utilizzato per la guardia del bestiame. I collari di punte di ferro - che gli conferiscono un aspetto particolarmente aggressivo - sono utilizzati per evitare che durante gli eventuali scontri coi lupi (o con i sui simili) il cane sia attaccato al collo e perda la vita.
  • 03_5455.jpg
    Elif (55) e Mehmet (60) sono agricoltori e vivono a Tevekkeli. La loro casa è inagibile perché fortemente danneggiata dal sisma. Ora stanno dentro a un container che hanno comprato con i propri risparmi, senza supporto pubblico.
  • 04_5459.jpg
  • 07_5556.jpg
    A Kahramanmaraş si respira polvere di cemento armato. Le ruspe e i bulldozer distruggono la moltitudine di palazzi sbriciolati dal terremoto, dispedrdendo nell’aria una nube di calcestruzzo. Gli idranti cercano di contenere il fenomeno ma è come tentare di spegnere un incendio con un bicchiere d’acqua.
  • 08_5587.jpg
  • 09_5612.jpg
    Hakan (43) è nato a Kahramanmaraş e qui, dopo il terremoto, ha perso tutto ciò che aveva. Ha perso due figlie, una di 19 e un’altra di 14 anni, un fratello minore, la casa - ovviamente - ma anche il lavoro. Faceva la guardia giurata; ora ha trovato un posto da operaio in una fabbrica della zona. Quanto abbiamo vissuto non è descrivibile - dice - ma, ciò che è peggio, è che non importa a nessuno, siamo rimasti da soli.
  • 10_5727.jpg
    Tra mille difficoltà, la vita riprende anche ad Antiochia, forse la città più duramente colpita dal terremoto. Simbolo della resilienza di questo luogo è il suo storico mercato coperto che ha riaperto i battenti. Qui le molteplici culture che hanno reso ricca la città (greca, persiana, araba e turca) si esprimono nella varietà dei prodotti della cucina locale. Chiudendo gli occhi e respirando l’odore del cibo, per qualche istante, si può provare la vana illusione che non sia successo nulla.
  • 14_5712.jpg
  • 15_5802.jpg
  • 13_095A4530.jpg
  • 16_5655.jpg
    Quasi la metà delle vittime turche del terremoto sono state registrate, secondo i dati ufficiali, nella zona di Antiochia (23.000). Non è la prima volta che l’antica città viene colpita e distrutta da un grande evento sismico. Avvenne nel 115 d.C., nel 525 d.C. e nel 1872. Il centro urbano risulta gravemente danneggiato; importanti edifici storici non saranno mai più come prima. Tra questi, la chiesa sede del Patriarcato Greco-Ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente e la moschea Habib’i Neccar.
  • 17_5673.jpg
    Padre Francis Dondu, frate cappuccino di origine indiana, è il parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo ad Antiochia. Lui stesso, sopravvissuto al sisma, aiuta la comunità cristiana locale, ma non solo, a superare i traumi della tragedia.
  • 18_6081.jpg
    L’albero di Mosè è un platano che si trova nel distretto di Samandağ in provincia di Hatay. Si ritiene abbia 3000 anni di storia. A dispetto del fatto che la zona sia stata una delle più colpite dal sisma, non è stato danneggiato; si dice grazie anche all’aura mistica che lo circonda. Narra infatti la leggenda che la pianta sia nata dal bastone del profeta Mosè che lo aveva piantato al suolo per abbeverarsi presso una vicina fonte, da allora chiamata “acqua dell’immortalità”.
  • 11_6129.jpg
    La spiaggia di Samandağ, a pochi passi dal confine siriano.
  • 12_6154.jpg

Il villaggio di Tevekkeli, distante 20 km dalla città turca di Kahramanmaraş, è l’epicentro del terremoto definito “il disastro del secolo” che alle ore 4.17 del 6 febbraio 2023 ha colpito il sudest della Turchia e il nord della Siria. Il punto dove la terra ha cominciato a rompersi creando una faglia di quasi 300…

Leggi tutto

Terremoto / La resilienza di Antakya un anno dopo il terremoto

in Società/Spazi
resilienza Antakya

Esattamente un anno fa, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, la vasta regione del sud-est della Turchia e nord della Siria veniva colpita da due violente scosse di terremoto che avrebbero causato migliaia di morti, feriti e sfollati. Nei giorni e nelle settimane successive abbiamo dato copertura delle notizie dalla zona concentrandoci…

Leggi tutto

Terremoto / Ricordare il mosaico Antiochia

in Spazi
antiochia antakya terremoto sei mesi

A sei mesi dai terremoti che il 6 febbraio e nei giorni seguenti hanno devastato la regione del sud-est della Turchia e nord della Siria pubblichiamo questo reportage di viaggio di Daud Al Ahmar, che lavora nel settore umanitario e ha vissuto ad Antiochia tra il 2014 e il 2016. Il testo è stato redatto…

Leggi tutto

Terremoto / Bandista – Note sul sisma

in Società
bandista terremoto

“Note sul terremoto – Datti una mossa, rimboccati le maniche!” è un testo scritto dal collettivo e gruppo musicale Bandista e pubblicato in varie lingue a febbraio 2023. Proponiamo la nostra traduzione in italiano. Datti una mossa, rimboccati le maniche! Il giorno dei terremoti abbiamo provato a metterci in contatto con i nostri amici nella regione…

Leggi tutto

Go to Top