Turchia, cultura e società

Ombre del Kurdistan a Napoli

in In Italia

Venerdì 9 novembre presso la libreria Tamu di Napoli sarà presentato il progetto fotografico “Shadows of Kurdistan” del fotografo Murat Yazar.

“Tutti siamo nati in un posto che chiamiamo la nostra terra. La natura che ci circonda e le caratteristiche del luogo danno forma alla nostra esistenza. Noi poi diamo nomi e significati speciali a questi luoghi, nomi e significati che vengono dalla nostra storia e che fanno parte della nostra cultura.
Io sono nato e cresciuto in un villaggio presso la citta’ di Urfa. Sono cresciuto parlando curdo ma a scuola era proibito parlare la nostra lingua, la lingua della mia gente, e quindi improvvisamente ho dovuto imparare il turco per poter proseguire nei miei studi.
In Turchia vivono circa 18 milioni di curdi. Per molti anni era proibito parlare la lingua o usare nomi curdi per i nostri figli. Tutto cio è cambiato circa cinque anni fa ma ancora oggi è proibito usare la nostra lingua a scuola. Per effetto di queste mie esperienze, ho intitolato questa mostra fotografica “Le ombre del Kurdistan”.
Noi curdi viviamo in una regione ma non abbiamo la possibilita’ di spiegare la nostra cultura nella nostra lingua. Viviamo nella nostra terra come ombre.”

Così Yazar ha iniziato a fotografare i paesaggi del Kurdistan turco per cogliere con le immagini la cultura e la vita quotidiana della sua gente. Le foto che mostrerà al pubblico della libreria rappresentano la prima tappa di un progetto più ampio, che si pone come obiettivo di proseguire, con lo stesso sguardo e con la stessa sensibilità, in tutte e quattro le regioni popolate dai curdi.

Murat Yazar è un fotografo curdo originario della regione orientale della Turchia. Le sue immagini si interrogano su quanto barriere o confini siano una caratteristica della nostra umanità. È autore di diversi progetti fotografici realizzati sia nel suo paese di origine che in altri paesi del Medio Oriente, in Armenia, Georgia ed Europa. Per il progetto “Out of Eden”, Murat Yazar ha percorso a piedi l’Anatolia e parte della Georgia in un cammino di 1200 chilometri.

Mostre fotografiche:
– Zoom Photo Festival Saguenay
– Qerejdağ and The Alevis at the Paris Kurdish İnstitute
– The Faces of Mesopotamia in Gaziantep at the Kırkayak Cultural Center
and in Berlin at Sprachenatelier
– The Refugees and A walk through Anatolia in the BarrObjektif Festival,
France
– Shadows of Kurdistan, in Rome at the Viaggi Dell’Elefante, in Paris at
the Kurdish İnstitute
– The Refugees in Barcelona at the Centre Cívic Can Basté

Le sue foto sono state pubblicate su:
National Geographic Magazine, Now Magazine, The Times, IZ Magazine, Le Courrier, The New York Times

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