Turchia, cultura e società

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Intimacy of Longing: le lavoratrici turche in Germania

in Brevi/Suoni

Intimacy of Longing / Gurbette Hasret è un progetto di ricerca sulla storia delle lavoratrici turche in Germania raccontata attraverso la musica. Ideato da Kornelia Binicewicz [Ladies on Records] in collaborazione con il Goethe Institut di Istanbul, arriva ora in Italia, a Napoli, grazie a una collaborazione tra Kaleydoskop e il Goethe-Institut di Napoli.

L’edizione napoletana, intitolata Suoni e ricordi di migrazioni / Vertrautheit der Sehnsucht propone la mostra allestita negli spazi del Goethe-Institut e un incontro con l’ideatrice del progetto.


Nell’anno appena conclusosi, il 2021, si è celebrato il 60° anniversario dell’accordo turco-tedesco per il reclutamento di manodopera. Siglato nel 1961, era solo uno degli accordi che la Germania federale, allora Germania dell’Ovest, aveva stipulato con i singoli paesi dell’Europa meridionale per supplire alla mancanza di manodopera che serviva all’economia tedesca per ripartire dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale. Tra il 1955 – anno del primo accordo di questo tipo firmato con l’Italia – fino al 1973, anno in cui viene messa fine alla migrazione regolata, saranno oltre un milione le lavoratrici e i lavoratori stranieri a trasferirsi in Germania contribuendo alla realizzazione della ripresa nota anche come miracolo economico tedesco.

La migrazione turca in Germania che si sviluppa in modo massiccio proprio a partire dall’accordo rappresenta una delle più importanti sia dal punto di vista numerico sia per la sua eterogeneità. Al di là dei racconti che ne hanno fatto registi e scrittori poco si sa di questa migrazione e ancor meno si conosce il ruolo importante delle donne che, soprattutto tra il 1961 e il 1973, partirono spesso anche da sole per lavorare come operaie nelle fabbriche tedesche. Donne che rispetto agli uomini avevano il più delle volte un livello di istruzione più alto e provenivano da contesti urbani più che rurali. Molto diverse dalla rappresentazione della donna turca migrante, sottomessa al marito, vincolata a un sistema patriarcale e tradizionale, che ha dominato e domina ancora l’immaginario in Germania – e in Europa – rispetto alla migrazione dalla Turchia.

Della storia di queste donne – studiata e analizzata da Lea Nocera nel suo libro “Cercasi mani piccole e abili. La migrazione turca in Germania occidentale” uscito nel 2012 e in una versione aggiornata in turco nel 2018 (Manikürlü Eller Almanya’da elektrik bobini saracak, BÜY) ci racconta oggi il progetto di ricerca di Kornelia Binicewicz, Intimacy of Longing. Nella scheda che accompagna il progetto si legge:

“A livello globale, il tema della migrazione femminile nella ricerca storica e antropologica è da decenni sottorappresentato. Anche il movimento della forza lavoro femminile turca è stato trascurato. Il presupposto che l’esodo dei lavoratori maschi costituisca e descriva pienamente il fenomeno gastarbeiter in Germania ha portato a una significativa mancanza di considerazione della storia delle donne su questo argomento. La percezione delle donne come individui principalmente associati ai ruoli sociali di sposa, moglie e madre ha portato i ricercatori a trascurare le loro decisioni, desideri e obiettivi personali. L’opinione pubblica si concentra sulle donne come vittime del sistema patriarcale. Questo approccio è esacerbato dalla temerarietà delle donne nel condividere le loro storie.

Per avere il quadro più ampio della storia delle Gastarbeiterinnen, le donne lavoratrici migranti, abbiamo combinato tre narrazioni principali: quella personale rivelata tramite interviste biografiche che enfatizzano l’esperienza personale delle donne; quella popolare trasmessa dalle canzoni; e quella delle recenti ricerche antropologiche.

Il progetto Intimacy of Longing deve molto a ciascuna delle donne e ai loro figli che hanno accettato di raccontare le loro storie. Incontri reali e lunghe conversazioni, sia faccia a faccia che tramite Zoom, ci hanno fornito un’opportunità unica di intravedere la vita emotiva delle donne emigrate in Germania tra il 1961 e il 1991. Le loro storie personali sono gli elementi più cruciali del progetto. Le domande intime sull’amore, la forza, le lotte, le gioie, le delusioni, il desiderio e la musica ci hanno aiutato a cogliere un qualcosa di genuino. Le microstorie delle donne hanno rafforzato la nostra comprensione della macrostoria.

Non è poi da sottovalutare il ruolo di prodotti culturali come la musica popolare, uno degli strumenti di costruzione della narrazione in Intimacy of Longing. La musica popolare mette in evidenza alcuni elementi particolari e condivisi, ma oscura quelli percepiti come scomodi o dannosi per l’ordine culturale costituito. Facendo le nostre domande e ascoltando attentamente le risposte, abbiamo appreso che la musica era un elemento essenziale nella vita quotidiana delle donne migranti. Inoltre, abbiamo iniziato a capire come le donne siano riuscite a usare la musica come strumento di sopravvivenza.

Intimacy of Longing è un tentativo di raccontare la storia della migrazione di donne e uomini turchi in Germania dal punto di vista delle donne. Ci siamo soffermati sulla vita emotiva delle donne turche che hanno cercato di acquisire identità legittime per se stesse in una nuova realtà. Il progetto mostra solo un minuscolo frammento di questa storia e esplora solo alcuni aspetti dell’esperienza comunitaria. La cornice della storia trae origine da conversazioni intime, dove non tutto può o deve essere raccontato immediatamente”.


Ladies on Records è un progetto di creazione e riscoperta musicale. Al centro ha la musica femminile catturata da dischi e nastri polverosi, negli archivi nascosti e nei cataloghi arretrati delle etichette musicali di tutto il mondo. Ladies on Records è specializzata nella creazione di compilation musicali pubblicate sia come dischi che in formato digitale, ma anche nella creazione di mix, nell’esecuzione di sessioni di DJ e nella scrittura di storie di musica e cantanti.

Ladies on Records ha come obiettivo la valorizzazione e la conoscenza della musica femminile degli anni ‘60, ‘70 e ‘80 di tutto il mondo per farla riscoprire e apprezzare nuovamente dal pubblico locale e globale. Vuole dare nuovo slancio alla creazione musicale femminile mettendo in evidenza modelli culturali, politici ed estetici non detti, dimenticati o trascurati. L’obiettivo principale di Ladies on Records è raccontare le storie di artiste del passato in un modo nuovo e contemporaneo.

Dietro Ladies on Records c’è Kornelia Binicewicz, collezionista di dischi di origine polacca. DJ e antropologa di formazione vive a Istanbul dove nel 2015 si è trasferita alla scoperta delle voci femminili della Turchia e del Medio Oriente.

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