“Una tomba appena scavata su cui piombano le vespe, una ricca tavolata per la partenza definitiva di un ex giornalista, un’attrice che vive in una barca nel bosco: Il bistrò delle delizie ci accompagna alla scoperta di una generazione alla resa dei conti con se stessa. Una generazione, rappresentata da Salih e Nihan, che ora sogna di andare via, alla ricerca di un’esistenza libera dove poter esprimere la propria creatività senza le restrizioni di un paese che percepisce come soffocante e ottuso.
A tutto questo fa da sfondo la lokanta, il bistrò del titolo, dove si gustano i manicaretti della sapiente Afitap Hanım, donna tanto generosa e imprevedibile da uscire di punto in bianco dal ristorante per andare in TV a trovare marito, o da lasciare inaspettatamente in eredità a Salih il locale che aveva creato”.
Il bistrò delle delizie, uscito in italiano come prima traduzione assoluta in una lingua straniera, pubblicato da Carbonio editore nella traduzione di Nicola Verderame, è già un romanzo di culto, come testimoniano le numerose ristampe anche negli anni della pandemia.
Salih è un giovane uomo così deluso dalla vita che – come osserva lo gnomo che ha nella testa e che lo inibisce continuamente – non riesce davvero a decidere, e non fa che procrastinare le decisioni importanti. Avrebbe seguito Nihan all’estero, ma… La narrazione frammentata, che alterna i discorsi del protagonista, le parole caustiche dello gnomo e le lettere di Nihan, riflette appieno l’eterno presente in cui vivono i giovani, in Turchia e non solo: così come l’amico Metin sottolinea col suo punto di vista scettico e sarcastico sull’esistenza, non esistono punti d’appoggio se non in quella tavolata della scena iniziale, nell’amicizia che unisce i vari personaggi che circondano Salih col loro affetto.
Struggente e poetico, Il bistrò delle delizie ci invita a riflettere sul nostro posto nel mondo, sul luogo in cui vorremmo trovarci e sul perché ci sentiamo spaesati, estranei, non conformi. Allo stesso tempo, ci ricorda quanto sia la cura per gli altri a farci percepire un luogo come davvero nostro, come davvero casa. Anche quand’è un bistrò.
Nata nel 1981, Tuğba Doğan è una delle voci emergenti della letteratura turca contemporanea. Laureata in sociologia, ha conseguito un master in lingua e letteratura turca. Con il suo primo libro, Musa’nın Uykusu, ha ricevuto la Menzione d’onore del premio letterario Notre Dame de Sion nel 2015. Il suo secondo romanzo, Il bistrò delle delizie, è stato pubblicato nel 2019 e ha riscosso il plauso della critica e del pubblico in Turchia.
Il bistrò delle delizie di Tuğba Doğan
(tit. or., Nefaset Lokantası, Yapı Kredi Yayınları, 2019)
tr. dal turco di Nicola Verderame
Carbonio editore, 2022, 268 pagine
ISBN: 9788832278323
15,00€