Il 30 maggio apre al pubblico Shipwreck Crime, mostra personale del fotografo Italo Rondinella, ospitata all’interno degli antichi Magazzini del Sale di Venezia. La mostra che avrebbe dovuto inaugurare lo scorso 14 aprile, verrà aperta seguendo le misure di sicurezza adottate negli spazi espositivi contro il coronavirus.
La mostra consta di una serie di oggetti personali appartenuti alle centinaia di persone che hanno tentato di attraversare il breve tratto di mare che separa la costa turca dall’isola greca di Lesbo nella speranza di raggiungere il territorio europeo. Molti di loro non ce l’hanno fatta. Gli oggetti – abiti, scarpe, biberon, salvagenti e molto altro – sono stati fotografati dall’autore così come sono stati ritrovati sulla riva. L’esposizione delle foto e degli oggetti raccolti ha lo scopo di restituire dignità alle storie anonime di coloro a cui sono appartenuti.
44 sono le fotografie e 44 i rispettivi oggetti.
Il progetto è stato realizzato a più di due anni di distanza da quando il flusso migratorio dalla Turchia all’Europa ha conosciuto il suo picco più alto. In quel tratto di costa turca tra Babakale e Ayvalık si alternano a singhiozzo spiagge frequentate da vacanzieri a tratti vuoti, dove sono stati trovati gli oggetti dei naufraghi. Al fine di rappresentare queste due realtà parallele, l’autore ha incluso negli spazi di mostra il sonoro della spiaggia frequentata dai bagnanti, appositamente registrato dal vivo.
Il solco emotivo che separa queste due realtà sul medesimo palcoscenico – la spiaggia – esprime secondo l’autore una metafora della rappresentazione mediatica della vicenda umana dei migranti che perde la sua naturale dimensione compassionevole per diventare mera descrizione di un fenomeno. Come conclude l’artista, “Shipwreck Crime non è pertanto un progetto sul fenomeno migratorio, bensì sulla commozione”.
La mostra è organizzata con il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), di UNICEF Italia, Regione Veneto, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari e Ateneo Veneto. Curata da Anna Lucia Colleo con il contributo di Elisa Muliere, ‘Shipwreck Crime’ rimarrà aperta al pubblico fino al 19 luglio.