Dal 9 al 13 dicembre si svolge a Istanbul Hangi İnsan Hakları? Film Festivali, film festival dedicato ai diritti umani che incontrerà il suo pubblico per la 13^ volta. Più di 30 film dal Bangladesh all’Italia, dalla Danimarca al Libano, dal Brasile all’Irlanda, dalla Germania a Cuba e alla Palestina sono inclusi nel programma del festival, che si svolgerà negli spazi del Beyoğlu Sineması, di Aynalı Geçit e Postane.
Uno dei temi affrontati quest’anno è “Città e diritto alla casa”. In questa sezione sarà proiettato, per la prima volta, “Hatay: 1-11 settembre 2023”, il seguito del documentario di İmre Azem “Hatay: 17-24 aprile 2023”, che racconta gli sforzi della popolazione locale per salvaguardare la città di Hatay dopo i terremoti di febbraio. In questa sezione spicca anche il film “Duvarsız Odalar: Dayanışmadan Süzülen Umut” (Stanze senza pareti: la speranza che sgorga dalla solidarietà / Rooms without Walls: Hope Dripping from Solidarity) di Sibel Tekin. Al tema della città e del diritto alla casa è dedicato anche un forum, che vede la partecipazione di diverse ONG e iniziative locali attive nel campo del diritto alla casa e all’abitare.
In programma in questa sezione anche “The North Circular” di Luke McManus, che racconta la storia di un quartiere di Dublino che insieme al suo tessuto storico e ai suoi famosi pub subisce i contraccolpi negativi della trasformazione urbana, ma in cui la cultura della musica folk si mantiene viva, e “Life on the Amazon Waters” diretto da Danielle Khoury Gregorio, che racconta la cultura e lo stile di vita alternativo che la popolazione locale sulle rive del Rio delle Amazzoni intreccia sulle case galleggianti. Saranno proiettati anche “Fantasy in the Concrete Jungle”, che descrive in modo poetico lo stridente contrasto tra Dhaka, l’odierna capitale del Bangladesh, caotica e priva di pianificazione, e l’infanzia idilliaca del regista Mehedi Mostafa, e “Paradise of the Future” di Karel Ducasse Manzano, ambientato a l’Avana, che racconta delle famiglie sgomberate a causa di un progetto turistico con campi da golf.
La sezione intitolata “I diritti dei detenuti” è preparata in collaborazione con l’Associazione della società civile nel sistema di esecuzione penale (Ceza İnfaz Sisteminde Sivil Toplum Derneği – CİSST), che lavora per allineare il più possibile le carceri in Turchia agli standard internazionali e alle pratiche dei diritti umani. Questa sezione ospita, tra gli altri, un film proviene dal Libano: “The Diaries of Scheherazade” di Zeina Daccache, che riflette i mondi interiori delle detenute che usano il teatro come terapia in un carcere femminile di Beirut nel 2012, sottolineando i diritti di cui sono private le donne nel mondo arabo. Invece in “The View”, che racconta la storia della costruzione della prigione più sicura e panoramica del mondo in Groenlandia, il regista danese Ole Stenum e i prigionieri si chiedono se guardare un bel panorama possa essere la peggior punizione possibile.
Nell’ambito del festival, sabato 9 dicembre alle 15:00 si terrà un forum dal titolo “I diritti dei prigionieri sono diritti umani”. Il forum si svolgerà dopo la proiezione del documentario di Büşra Taşkıran “Elimi Bırakma” (Non lasciare la mia mano) con la partecipazione della regista, di Songül İlker, parente di un prigioniero, della doçente universitaria Yonca Güneş Yücel, della presidente dell’Associazione per i Diritti Umani (IHD) di Istanbul, avv. Gülseren Yoleri, e di alcuni rappresentanti del CİSST.
Un’altra sezione del festival è dedicata al tema “Nessun altro pianeta!” ed è preparata in collaborazione con Documentarist. Questa collaborazione prevede che i film in programma gireranno in otto città diverse nel corso del prossimo anno come proiezioni itineranti di documentari ecologici. Il progetto è realizzato con il sostegno dell’Unione Europea nell’ambito dell’iniziativa CultureCIVIC: Culture and Arts Support Programme.
Uno dei film in programma, “Lonely Oaks”, co-diretto da Kilian Kuhlendahl, Fabiana Fragale e Jens Mühlhoff, è costituito dalle riprese dello studente di cinema e attivista Steffen Meyn che documenta la movimentata occupazione della foresta di Hambach in Germania. Fanno parte di questa selezione anche “The North Drift” di Steffen Krones, in cui il regista rintraccia una bottiglia di birra tedesca arenata su una delle isole più remote della Norvegia nell’Oceano del Nord, e “Icemeltland Park” di Liliana Colombo, in cui la regista affronta con ironia l’indifferenza dell’umanità nei confronti dello scioglimento dei ghiacciai e dell’imminente fine del mondo.
Un altro forum, intitolato “Microplastiche dall’Artico alla Turchia”, è dedicato alle microplastiche presenti nell’acqua che beviamo fino all’aria che respiriamo e si terrà il 13 dicembre alle 19:00 con la partecipazione di Mine B. Tekman dell’Università Özyeğin e di Sedat Gündoğdu dell’Università di Çukurova.
‘Hangi İnsan Hakları? Film Festivali’ prevede anche due proiezioni speciali: il documentario “A Dream School in the Steppes” diretto da Güliz Sağlam, che sarà proiettato in memoria İlker Berke, direttore della fotografia recentemente scomparso, e “One More Jump” di Emanuele Gerosa, in solidarietà con Gaza.
Il festival è organizzato dal Dipartimento della Cultura della Municipalità Metropolitana di Istanbul, dal Programma di sostegno alla cultura e alle arti dell’Unione Europea, in collaborazione con il Goethe Institute e l’Accademia Culturale Tarabya, con il supporto mediatico e contenutistico del CİSST, The Sigrid Rausing Trust, 1+1, Bianet e Manifold. Le proiezioni sono accessibili gratuitamente.
Il programma completo è disponibile qui.