Turchia, cultura e società

“Tu” di Mehmet Uzun in libreria

in In Italia/Scritture

Pubblicato in Italia “Tu” di Mehmet Uzun, il primo romanzo tradotto in italiano dal curdo (Kurmanji), a cura di Francesco Marilungo. La pubblicazione è stata resa possibile da una collaborazione tra l’ISMEO, L’Istituto Italiano per il Medio e Estremo Oriente, e l’Istituto Internazionale di cultura Kurda di Roma.

Forse non c’era altro luogo da cui la letteratura kurda potesse ricominciare un percorso contemporaneo. Ad ogni buon conto, il carcere, e forse ancor di più la cella di isolamento – con la sua aria carica di silenzio, di afasia e di solitudine – è uno dei luoghi che meglio descrivono la condizione della letteratura kurda nel ’900, e per metonimia la condizione del popolo kurdo in generale. La cella d’isolamento come luogo metaforico dell’impossibilità di esprimersi, della mancanza di un uditorio, del deperimento linguistico. La letteratura kurda in Turchia vi è stata rinchiusa per più di mezzo secolo. (Francesco Marilungo)

Mehmet Uzun, nato a Urfa nel 1933 e deceduto a Diyarbakır nel 2007, è uno dei maggiori intellettuali e scrittori curdi del Novecento, che ha dato in particolare un grande impulso alla lingua curda scritta. Dopo essere stato arrestato, aver appreso a scrivere e leggere in curdo in carcere, è emigrato in Svezia nel 1977, dove è stato a lungo membro dell’unione degli scrittori svedesi nonché del PEN Svezia e del PEN International. Nel 2001 è stato insignito del premio per la libertà di espressione e di pensiero assegnato ogni anno dall’Unione degli editori di Turchia.

“Tu”, primo romanzo di Uzun del 1984 è un libro a due voci in cui risuona l’appello diretto al lettore e alle coscienze. In prima persona si legge il dialogo tra il prigioniero, d’ispirazione autobiografica, e un insetto che condivide la sua cella, metafora ricca di riferimenti letterari e del “grado zero” della comunicazione, come si legge nell’introduzione del libro, in seconda persona sono raccontati invece gli eventi che precedono la notte in cui il personaggio è arrestato, e digressioni nel passato in una Diyarbakır millenaria e attuale, politica, sanguinosa e oppressa, ma al tempo stesso protagonista, ambita e viva.

Per Uzun dunque Diyarbakır dovrebbe essere per la letteratura kurda ciò che Parigi è stata nella letteratura francese o Londra per quella inglese; ciò che Dublino è stata per Joyce, o Praga per Kafka; ciò che San Pietroburgo è stata per Dostoevskij e la letteratura russa in generale: un luogo dove sogni e immaginazioni si impastano con e nello spazio reale. Uzun vede il binomio città/romanzo come un elemento fondamentale per iniziare un percorso letterario contemporaneo, in dialogo con e all’altezza delle altre letterature mondiali. (fm)

Tradotto già in numerose lingue europee, “Tu” compare per la prima volta in italiano nella collana “Il Novissimo Ramusio” che già si è occupata di storie e tradizioni del Kurdistan.

Tu di Mehmed Uzun
(tit. or. Tu, 1984)
trad. dal curdo di Francesco Marilungo
Casa editrice ISMEO/Istituto Kurdo, 2019, pp.220
ISBN: 9788866871590
€17,00

 

 

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