La comunità accademica della Boğaziçi Üniversitesi (Università del Bosforo) è in protesta da un mese e mezzo. Il 1° gennaio Melih Bulu, politico del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) e accademico dal dubbio curriculum, è stato nominato dal presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdoğan a capo del prestigioso ateneo. Da allora gli studenti portano avanti una protesta pacifica in uno dei due campus dell’università (Campus Sud), nonostante gli interventi della polizia, gli arresti e le accuse tendenziose mosse da diverse figure di spicco della maggioranza.
Al fianco degli studenti si sono schierati da subito i docenti della Boğaziçi e nel corso delle settimane la solidarietà è cresciuta anche fuori dall’ateneo, trasformando la protesta contro Bulu in una contestazione antigovernativa più ampia. In una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica gli studenti non chiedono più semplicemente la revoca della nomina di Bulu ma le dimissioni dello stesso Erdoğan.
I professionisti della satira hanno seguito attentamente gli eventi. In particolare, i settimanali umoristici LeMan e Uykusuz hanno dedicato diverse vignette di copertina a Bulu e ai suoi contestatori.

– Boğaziçi appartiene al popolo, non alle élite! Che Dio ti protegga… *
– Ecosistema imprenditoriale, innovazione…**
– Avverti gli altri, ritiriamoci nel Campus Sud!
(LeMan)
* Hilal Kaplan, psicologa e giornalista vicina a Erdoğan ed ex studentessa della Boğaziçi, N.d.T.
** Concetti citati da Bulu nel suo primo messaggio alla comunità accademica della Boğaziçi, N.d.T.

(LeMan)
* Nell’originale la forma gerundiva “bulu bulu”, lett. “trova trova”, corrisponde al cognome del nuovo rettore, N.d.T.

– Se lo desiderate, rompiamo il ghiaccio…
(Uykusuz)

(Uykusuz)

RETTORATO
– Chissà in che percentuale mi appartiene questo titolo…
(Uykusuz)

– Wow! Non ho ancora finito di scrivere che già è arrivata la risposta!
(Uykusuz)