Turchia, cultura e società

Bayan Yanı, mensile “senza testosterone”

in Satira/Tratti

Nel mese che celebra la Giornata internazionale della donna, la rubrica di satira di Kaleydoskop è dedicata a Bayan Yanı, rivista umoristica al femminile che ha appena compiuto sette anni. Infatti Bayan Yanı, costola del settimanale umoristico LeMan, è nata nel 2011 proprio come numero speciale per l’8 marzo, con lo scopo di celebrare le donne e al tempo stesso denunciare l’allarmante crescita della violenza di genere in Turchia. Concepita inizialmente come pubblicazione una tantum, di fronte a un immediato successo si è presto trasformata in una testata mensile, che nei suoi attuali 74 numeri non ha mai smesso di farsi portavoce delle innumerevoli sfaccettature dell’universo femminile, da temi leggeri come la depilazione alla denuncia del femminicidio.

Autodefinita “prima e unica rivista umoristica femminile al mondo”, nonché “la vostra rivista senza testosterone”, Bayan Yanı vanta una redazione composta da un solo uomo e circa venti donne, tra le quali Ramize Erer, direttrice, e Meral Onat. Il nome, traducibile come “accanto alle donne”, fa riferimento al divieto per uomini e donne che viaggiano non accompagnati sui pullman interurbani di sedere gli uni accanto alle altre.

Proponiamo la copertina del primo numero e quelle che nel mese di marzo degli anni successivi hanno celebrato il coraggio delle donne e l’anniversario della rivista.

 

2011
Ancora insulti ripugnanti nei confronti delle donne da parte di Engin Ardıç!
– Peccato che non hai preso quella rivoluzionaria scura e allampanata e non le hai schioccato un bacio, eh Emre… magari diventava liberale… Ah! Ah! Se lavorassero in un bordello sarebbe meglio. Ah! Ah!
– Eh, non solo sono scure e allampanate… sentissi come gracchiano! Mangia un po’ di pistacchi, dai, ordiniamo un künefe?
(Engin Ardıç e Emre Aköz, giornalisti del quotidiano vicino al governo Sabah, entrambi noti per posizioni conservatrici e misogine; nel febbraio 2011 Aköz è stato contestato con lancio di uova da un gruppo di donne, da questo episodio è scaturito un controverso editoriale di Ardıç che esordiva sentenziando che “dietro un’apparenza di sinistra servono il fascismo, è come lavorare in un bordello, forse anche peggio!” e concludeva: “magari avessi preso e baciato quella ragazza, Emre… è chiaro che nessuno l’ha mai baciata… forse a quest’ora sarebbe liberale!”, N.d.T.)
2012
W le donne
C’E’ SCIOPERO IN QUESTA VITA!
2013
Felice 8 marzo, Giornata internazionale della donna
2014
Speciale 8 marzo, Giornata delle donne lavoratrici
SE E’ IL MIO DESTINO NON LO SUBISCO… LO CAMBIO!
2015
Siamo in lotta, non in lutto. Özgecan è diventata la nostra psicologa.
– Raccontate, io vi ascolto!
– Non sono riuscita a raccontare a nessuno quello che mi ha fatto, mi vergognavo troppo.
– Diceva, se mi lasci non ti darò pace! Hic!
– L’ho detto a mia madre, non mi ha creduto. Poi…
– So che non potrò più restare in silenzio…
– Avevo dieci anni…
(Özgecan Aslan, studentessa universitaria uccisa nel febbraio 2015 per aver opposto resistenza a un tentativo di stupro da parte dell’autista del minibus sul quale stava viaggiando, N.d.T.)
2016
E allora fallo
(“haçen”, “allora” nel dialetto laz diffuso nel nord-est della Turchia e più precisamente nella provincia di Artvin, che nel febbraio 2016 è stata protagonista di una resistenza che ha visto le donne schierate in prima linea contro la costruzione di una miniera di oro e rame, N.d.T.)
2017
Speciale 8 marzo
UGUAGLIANZA, LIBERTA’
LE DONNE CI SONO, LE DONNE SONO OVUNQUE
NON IMPICCIARTI DEL MIO CORPO
NO
– Ma che razza di organismi sono mai questi, più ne ammazzi e più proliferano!
2018
Cresciuta del 1400% la violenza sulle donne!
– Avendo perso ogni speranza, alla fine donne e bambine si sono evolute e hanno sviluppato degli schermi di protezione…
– Şükraan! Togli quello schermo, ti faccio vedere io!

 

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