Questo mese la rubrica di Kaleydoskop dedicata alla satira si sofferma su una grande opera che è tornata a infiammare il dibattito pubblico negli ultimi tempi, Kanal Istanbul.
Kanal Istanbul è un canale marittimo artificiale concepito per collegare il Mar Nero al Mar di Marmara nella periferia occidentale di Istanbul. Un nuovo stretto dunque, che correrà parallelo al Bosforo una cinquantina di chilometri più a ovest. 45 chilometri di lunghezza, 275 metri di larghezza e 20 di profondità.
Avente come estremità meridionale l’area attualmente caratterizzata dal lago di Küçükçekmece, il canale sfocerà nel Mar Nero all’altezza di Yeniköy fiancheggiando il nuovo aeroporto di Istanbul. Altra grande opera, quest’ultimo, di recente inaugurazione, attivo dallo scorso aprile e al centro di forti critiche motivate, tra l’altro, dalle condizioni ambientali e climatiche sfavorevoli della zona in cui si erge (terreno instabile, meteo variabile) e dagli incidenti sul lavoro che ne hanno scandito la costruzione (55 decessi tra il maggio 2015 e il gennaio 2019).
Kanal Istanbul è un “progetto folle” per definizione dello stesso Recep Tayyip Erdoğan, principale promotore del canale così come del nuovo aeroporto e delle altre grandi opere che hanno visto la luce a Istanbul negli ultimi cinque anni: il terzo ponte sul Bosforo e i tunnel sottomarini, uno ferroviario e l’altro stradale, che collegano le due sponde della città. Di fatto il canale trasformerà la parte europea di Istanbul in un’isola, stretta tra due canali e due mari.
Presentato come soluzione per alleggerire il traffico marittimo del Bosforo, Kanal Istanbul è promosso dal presidente della Repubblica in termini di tutela del celebre stretto e delle sue rive. Ma in molti gridano al disastro ambientale, nella zona interessata dal nuovo canale e non solo. Greenpeace e l’Unione delle camere degli architetti e degli ingegneri di Turchia (TMMOB), ad esempio, denunciano l’impatto che il canale avrà sull’ecosistema del lago di Küçükçekmece, di vitale importanza per diverse specie marine e di uccelli migratori. Viene espressa preoccupazione anche per via dell’alto rischio sismico dell’area e per la distruzione di parchi naturali, siti archeologici e bacini idrici che attualmente servono circa un terzo della città. Tra le fila di chi si oppone al progetto si trova anche il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, diventato una figura di spicco del primo partito di opposizione con le elezioni contestate dello scorso marzo.
Il progetto per la realizzazione di Kanal Istanbul, annunciato per la prima volta nel 2011, ha subito varie modifiche e battute d’arresto fino allo scorso dicembre, quando la commissione d’indagine del ministero dell’Ambiente e dell’urbanizzazione ha approvato un rapporto di valutazione dell’impatto ambientale che di fatto dà il via libera al canale. Associazioni, ONG, partiti di opposizione e singoli cittadini si sono mobilitati con varie iniziative, che però sono rimaste inascoltate. Il 17 gennaio è arrivata dal ministero l’approvazione finale.
Attualmente, tanto i partiti di opposizione quanto TMMOB stanno elaborando nuove strategie per bloccare il progetto. In attesa dei prossimi sviluppi proponiamo alcune vignette apparse sulla stampa nazionale nei mesi di dicembre e gennaio.