La nuova galleria Evliyagil Dolapdere è idealmente il terzo vertice di uno stretto triangolo che non passa certo inosservato, quello dell’arte a Dolapdere, quartiere popolare e conservatore limitrofo ai grandi progetti di trasformazione urbana di Tarlabaşı. Di fronte al nuovo imponente museo d’arte contemporanea Vehbi Koç e alla adiacente galleria d’arte Dirimart aperta nel 2016, il 7 febbraio 2019 è stata inaugurata la galleria Evliyagil Dolapdere con una mostra curata da Beral Madra dal titolo Karmaşık Sorulara Büyuleyici Yanıtlar (Risposte Incantevoli a Domande Complesse). Il contrasto tra la folla argentata davanti all’entrata della galleria al momento della sua inaugurazione e la vita del quartiere tutt’intorno è di una durezza di cui solo Istanbul forse è capace.
Il principale obiettivo di questo spazio polivalente, secondo gli intenti della galleria, è quello di “creare un luogo ricco di esposizioni in cui artisti, critici d’arte, visitatori di diversa provenienza e collezionisti possano produrre e avere scambi riguardo l’arte contemporanea”. La mostra di apertura che sarà visibile fino al 7 aprile presenta i lavori di Aikaterini Geggisian, Aret Gıcır, Bengisu Bayrak, Ferhat Özgür, Fulya Çetin, Hakan Kırdar, Hera Büyüktaşçıyan, İlhan Sayın, Jakob Gautel, Murat Balcı, Ömer Faruk Şimşek, Reysi Kamhi e Temür Köran.
Durante l’inaugurazione è stata realizzata la provocativa performance dell’artista tedesco Jakob Gautel dal titolo “Big Brother (Diktatör)”.
Tutte le mostre del 2019 saranno curate da Beral Madra.
Risposte Incantevoli a Domande Complicate
Quali sono oggi le espressioni dell’arte visuale? Qual è la reazione dello spettatore chiamato a interpretare e risolvere queste espressioni? Questo reciproco influsso poggia su una ricerca volta alla possibilità di creare un concetto per l’artista e alla scoperta dei significati di quel concetto per lo spettatore. Tale confronto è inevitabile per una reciprocità che una mostra può offrire allo sviluppo culturale della società. Trasformando in immagini relazionali i pensieri, le nozioni e le ispirazioni, questo concetto, o linguaggio visuale creativo, costruisce un largo ventaglio di strategie per poter esprimere le esperienze sociopolitiche, economiche e culturali all’interno del nostro mondo quotidiano. La varietà, l’inclinazione sociopolitica, la sensibilità, l’atteggiamento poetico o ironico di ogni artista appaiono attraverso le sue opere d’arte. Pertanto l’atteggiamento dello spettatore è legato alle sue reazioni emotive e intellettuali nei confronti di quel linguaggio visuale. […]
Nel corso delle numerose stagioni dell’arte contemporanea del Ventesimo secolo, il concetto visuale di “narrazione” ha perso molta della sua importanza. La descrizione è diventata mezzo simbolico e identificativo dell’arte classica, in qualche modo dotato di una forza non sufficiente a rispondere adeguatamente alle realtà visuali dei nostri giorni. Ma negli ultimi trent’anni il concetto di narrazione ha vissuto una rinascita in maniera tale che le opere d’arte portatrici di un modello narrativo e semantico hanno acquistato per lo spettatore una nuova e resistente possibilità di interpretazione. Di certo queste opere sono molto lontane dalle immagini innocenti e ricche di significati della storia dell’arte…
(Dal comunicato stampa della galleria)
Alcune delle opere esposte:
Fulya Çetin, Untitled, Oil on canvas 130×220 cm 2016