Turchia, cultura e società

Un appello per il 25 novembre

in Brevi/Società

La rete di “Solidarietà delle donne” ha lanciato un appello in occasione della Giornata della Lotta Contro la Violenza sulle Donne del 25 novembre. Nella dichiarazione si legge: “Non rinunceremo alla nostra lotta contro i soprusi degli uomini e dello Stato, contro i governi capitalisti e gli omicidi di donne e di persone trans, contro le politiche razziste sui migranti e contro ogni tipo di violenza basata sulla differenza di genere. Il 25 novembre, nella Giornata Internazionale della Lotta Contro la Violenza sulle Donne, ribadiremo a voce alta le nostre rivendicazioni”.

Proponiamo l’appello pubblicato per intero sul portale di informazione indipendente Bianet.


La pandemia del coronavirus non ha solo acuito la crisi economica, ma anche le disuguaglianze di genere: ha causato un aumento del carico del lavoro domestico, della violenza e dei femminicidi. 

Il governo, tuttavia, invece di tutelare le donne e di prendere misure protettive e precauzionali ha messo in discussione la Convenzione di Istanbul stipulata allo scopo di prevenire e combattere la violenza contro le donne, che tuttavia grazie alle loro proteste sono riuscite a far accantonare il ritiro dalla convenzione.

Mentre la Convenzione viene ridiscussa, i femminicidi aumentano e perseverano nella loro impunità. I crimini vengono occultati per mano dello Stato, come si è verificato per gli omicidi di Nadira Kadirova e Aleyna Çakır. Quello che è successo a Gülistan Doku non è neppure oggetto di indagine. Al contrario, le donne che lottano vengono prese in custodia cautelare, arrestate, mentre si cerca di criminalizzare il movimento.

In questo contesto, temi quali la riduzione di pena per abuso sessuale sui minori e la regolamentazione degli assegni di mantenimento vengono continuamente riconsiderati. La ministra della Famiglia, del Lavoro e delle Politiche Sociali Zehra Zümrüt Selçuk ha recentemente parlato dell’idea di limitare gli alimenti a 2-3 anni con il pretesto di “non vittimizzare nessuno”.

La ministra ha recentemente affermato che non tutte le morti e i suicidi sospetti di donne sono femminicidi e ha invitato la stampa a “non riferire così tanta violenza”.

Per quanto concerne la quota di mantenimento, il ministero non tiene conto del lavoro domestico non retribuito delle donne, dell’impossibilità all’accesso paritario al mondo del lavoro e, in breve, delle disuguaglianze di genere presenti nella società; anche quando si tratta di violenza, la priorità viene data non certo alla tutela della donna, quanto a quella della famiglia. Il governo non è pertanto intenzionato a proteggere le donne e a ostacolare i femminicidi!

Nonostante le difficili condizioni dovute alla pandemia, le donne hanno continuato a difendere la Convenzione di Istanbul e non hanno abbandonato le strade. Questo non solo in Turchia, anche in Polonia le donne non hanno rinunciato alla loro battaglia contro il ritiro della firma dalla Convenzione di Istanbul, né a quella contro gli attacchi al diritto di abortire.

Da anni le donne in Argentina conducono con successo la campagna per il diritto a un aborto legale, gratuito e sicuro. A seguito dell’omicidio di Pınar Gültekin, la campagna mediatica diffusasi in tutto il mondo ha messo in luce la portata universale della solidarietà e della lotta delle donne.

Perché in qualunque parte del mondo ci troviamo, stiamo lottando contro lo stesso sistema egemonico maschile. Pertanto, tutte noi donne in quanto sezioni femminili della Quarta Internazionale – Unione Mondiale dei Lavoratori – facciamo nostro l’appello a restare unite nelle campagne internazionali che rafforzano l’azione femminista e che ci uniscono. Non rinunceremo alla nostra lotta contro i soprusi degli uomini e dello Stato, contro i governi capitalisti e gli omicidi di donne e di persone trans, contro le politiche razziste sui migranti e contro ogni tipo di violenza che si basi sulla differenza di genere. Il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale della Lotta Contro la Violenza sulle Donne, ribadiremo a voce alta le nostre rivendicazioni.

Le rivendicazioni delle donne:

* Applicazione immediata e effettiva della Convenzione di Istanbul e della legge n.6284!

* Istituzione di sportelli d’urgenza attivi 7 giorni su 7 e h24 volti esclusivamente a contrastare la violenza sulle donne!

* Indagini accurate contro l’impunità attraverso manovre di controllo e penalizzazioni basate sulle testimonianze delle donne!

* Creazione di Case delle Donne attrezzate e qualificate, di centri di emergenza contro gli abusi sessuali e di asili nido in ogni quartiere! Per tutto questo ci sono le risorse!

 

Illustrazione di copertina: Hanna Barczy

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